Cosa aspetta l’Europa a interrompere l’acquisto del gas Russo?

Perché l’Europa non decide di interrompere l’acquisto di gas dalla Russia?

Una domanda semplice, ma penso che la risposta sia complessa, perché apre molte altre domande: è davvero fattibile interrompere da un giorno all’altro l’acquisto di gas dalla Russia?

Quali conseguenze reali avrebbe sulla popolazione Europea? Io penso che la maggior parte dei cittadini Europei sarebbe d’accordo l stringere i denti e sopportare un periodo di stagnazione economico se potesse bloccare la guerra alle porte dell’Europa. La memoria delle tragedie della seconda guerra mondiale, che si stanno ripresentando, forse anche più brutali, non si è ancora persa…almeno non in tutti gli italiani.

Ma bloccare l’acquisto del gas potrebbe davvero far cessare le guerra a breve, oppure la Russia potrebbe avere risorse per continuarla ancora per mesi? Nel mio piccolo non so rispondere, però si dovrebbe tentare il prima possibile, anche perché le conseguenze sull’economia Europea non sembrerebbero così preoccupanti come spiega Politico.

Manca l’olio di arachidi…

…con tutte le notizie che arrivano dall’Ucraina trovo veramente scandaloso che tantissimi giornali italiani, soprattutto online, scrivano articoli sui prodotti che scarseggiano o scarseggieranno nei prossimi mesi.

Lo sappiamo che la guerra e le sanzioni avranno conseguenze sulla vita di tutti i giorni, ma penso che sia veramente da insensibili scrivere articoli di questo tipo mentre c’è chi sta perdendo la patria e la vita.

La mezza*

C’è un momento preciso poco prima della mezza in cui, per qualche secondo, tutto tace: le attività vengono sospese, i rumori delle fabbriche si riducono, sfrecciano meno auto: ci si prepara al pranzo. Nel parchetto sotto casa ci siamo solo io e mio figlio: le sue risate felici e il cigolio dell’altalena riempiono l’aria.

E’ un momento comune a milioni di italiani, ma mi sono accorto di questo momento da quando faccio molte passeggiate con mio figlio: in città questa pausa non la si nota più: tutti corrono sempre!

Nei paesini di provincia, dove le case confinano con l’aperta campagna si può ancora percepire questo momento, forse perché i ritmi sono più lenti e ci appresta al pranzo con più tranquillità.

Stare attento a questo breve momento di silenzio, mi permette di fare più attenzione a ciò che mi circonda: il tubare delle colombe, il gracchiare delle cornacchie, il merlo che zompetta in cerca di qualche piccolo boccone. E spero di riuscire a trasmettere questo spirito anche a mio figlio 🙂

* in Piemone con il termine “la mezza” ci si riferisce alle 12.30

Foglie di fico

Una luce lattiginosa filtra tra le foglie di fico che l’autunno ha ingiallito, hanno il colore di bucce di limoni un po’ acerbi.

Guardo mio figlio camminare e ascolto il fruscio delle sue scarpine sulle foglie secche.

Salgo con lui sull’altalena. Il caldo tepore del sole, l’aria fresca…chiudo gli occhi e torno per un attimo alla mia infanzia, quando dondolavo senza pensieri volando sempre più in alto.

Il rombo di un caccia mi riporta al tempo reale: apro gli occhi, guardo il mio piccolo e mi lascio avvolgere dal suo sorriso.

Scaricate Immuni!

Negli ultimi giorni il numero di download di Immuni è aumentato molto, ma penso non sia ancora abbastanza, quindi a chi ancora non lo ha fatto, consiglio di  farlo: non c’è alcun motivo per non installarla!

Alcuni articoli  che ne parlano:

Non basta l’App per fermare il contagio, ma vista la brutta piega che sta di nuovo prendendo l’epidemia, un aiuto in più non fa male!

P.S. (tecnico): Immuni chiede di attivare la posizione, ma solo perché nelle versioni attuali di Android hanno “mischiato” alcuni permessi e le API che richiede Immuni lo necessitano. Dalla versione 11 di Android non servirà più! Per chi ha Android 10, non preoccupatevi: per le altre app che usano la posizione potete impostare il permesso di utilizzare la posizione solo quando l’app è in uso…

P.P.S inizia l’interoperabilità con App di altri paesi europei

Tramonto sul mare

È bello aspettare il tramonto sul mare con il proprio figlio, che ha imparato da pochi mesi a camminare ed è ancora incerto sul bagnasciuga…passa il tempo a spostare granelli di sabbia e sassolini dal secchiello ad altri contenitori…per lui il suo mondo magico è tutto lì, però è felice e soddisfatto!!

Potessimo anche noi grandi avere ancora la capacità di trovare gioia nelle piccole cose!!

Senso civico

Ho fatto un viaggio in Giappone, la prima cosa che mi ha colpito è stato visitare un paese completamente diverso dall’Europa a cui sono abituato, però mi sono sentito subito ben accolto…

Riflettendoci ho capito che quello che ti fa sentire bene non è solo la gentilezza che, benché molto formale, non fa mai male: quello a cui mi ruferisco è il senso civico, il rispetto per la cosa comune e gli altri.

In Italia lo abbiamo perso da molto e in numerosi ambiti: provate a guardare per terra passeggiando in città, in campagna o in un parco: cicche ed immondizia ovunque! Al parco della Mandria ho trovato tappi di bottiglia, fazzoletti, cordini per occhiali, cartscce di caramelle. Non capisco perché sia così difficile portare con sé un sacchetto per i rifiuti quando si passeggia: forse a me viene spontaneo perché sono stato abituato a farlo fin da piccolo durante il trekking in montagna (dove è impossibile trovare pattumiere😃)!

Se poi osserviamo il comportamento alla guida, siamo dei veri cafoni: nemmeno la vista di un passeggino spinge certi autisti a frenare per facilitare l’attraversamento! Le auto vengono parcheggiate ovunque, spesso ostruendo i passaggi pedonali o le rampe di accesso o, addirittura, parcheggiando sui posti riservati ai disabili (“se mi fermo per prendere le sigarette a chi potrò mai dare fastidio?”). Non si ha nemmeno il buon senso di rallentare un po’ quando si approccia un incrocio con la visuale ostruita da un’auto in doppia fila!

Chissà come faremo io e mia moglie ad educare nostro figlio? Un’ora di educazione civica ogni tanto non può bastare, la scuola dovrebbe impegnarsi di più. Forse dovremo semplicemente fargli notare tutti i comportamenti sbagliati notiamo e spiegargli come ci dovrebbe comportare, ma sarebbe bello poter avere a disposizione più esempi positivi da utilizzare.

P.S. a proposito di esempi positivi, penso che anche i governanti dovrebbero darlo: non parlo della solita retorica, intendo esempi concreti: le città dovrebbero essere progettate a misura di chi è affetto da disabilità: se ho difficoltà ad attraversare la strada o cambiare marciapiede quando ho il passeggino ed avendo mia moglie che mi aiuta, come può farlo chi è su una sedia a rotelle o ha problemi alla vista o all’udito? In molte località di villeggiatura mancano semafori per attraversamento pedonale o sottopassaggi con le rampe…fateci caso alla prossima vacanza a Viareggio o Finale o altre città attraversate dalla Via Aurelia

Smartworking!

Finalmente la mia azienda ha deciso di adottare lo smart working in pianta stabile e non solo per l’emergenza COVID…è una svolta epocale per la mia azienda: ne parlavamo da anni, ma non si era mai fatto nulla. Invece dal 1° Agosto ho aderito allo smartworking: piccolo prezzo da pagare non esistono più gli straordinari nè i permessi da recupere entro il mese…per il resto l’orario di lavoro è flessibile e mi permetterà di lavorare con colleghi cinesi la mattina e statunitensi il pomeriggio, senza avere impatti sulla vita familiare!

Cosa si può fare avendo un orario flessibile e risparmiando tempo di viaggio verso l’ufficio? Tantissime cose…ad esempio una pausa con un bagnetto rinfrescante con vostro figlio in questa giornata afosa con temperatura di 28° 👶🛁…oppure spezzettare le pulizie 🧹🧼 in più giorni (chi non odia dover fare pulizie la sera dopo lavoro o il weekend? :P)

Relativamente all’organizzazione del lavoro questi mesi di Smartworking mi hanno insegnato che:

  • pur avendo strumenti per comunicazioni in tempo reale, possibilità di chiamate vocali, videochiamate e strumenti simili, dobbiamo ancora imparare a organizzare riunioni utili: chi sapeva fare riunioni di persona lo sa fare anche online, chi organizzava riunioni inutili o troppo lunghe lo fa ancora 😦 e si perde ancora più tempo, perché a volte non si vuole aprirsi ed ascoltare gli altri
  • l’idea di avere chat tematiche e persistenti come si usava negli anni 90 con IRC non ha ancora fatto presa nella mia azienda: eppure potrebbe far risparmiare tempo non dovendo rispondere sempre alle stesse domande…
  • serve avere la mail aziendale e il calendario sullo smartphone…così ci si ricorda degli appuntamenti anche in pausa: prima l’orario di ufficio era scandito più regolarmente, ora mi capita di ricordarmi delle riunioni all’ultimo
  • bisogna sapere ignorare i propri figli quando piangono perché sono stanchi o annoiati (mia moglie fa il possibile, ma non sempre riesce a distrarre il piccolo)
  • bisogna imparare a muoversi di più: i 10 minuti dal parcheggio all’ufficio sembrano poco, ma aiutano a sgranchirsi dalla scrivania
  • dotazioni tecniche
    • scrivania adeguata
    • monitor di buona qualità per non affaticare gli occhi (scordate il monitor del portatile)
    • tastiera ampia e con poggia polsi

Sere d’estate

Mio figlio ride e si rotola sul lettone; sono le dieci, è stanco, però vuole divertirsi ancora un po’: tra poco crollerà dal sonno, ma ci vorranno ancora parecchi minuti.
La lampada del comodino brilla nei suoi occhioni e il suo sorriso mi riempie il cuore.
Il profilo di montagne nere come la pece spicca su un tenue azzurro che degrada subito verso il blu oltremare.
Più in alto tremolano dolcemente le prime stelle, accompagnate dal sospiro del vento e dal canto dei grilli.